Artroprotesi d’anca per via anteriore: maggiore rischio di complicanze?

Si sente spesso parlare delle diverse vie d’accesso durante l’intervento chirurgico di protesi totale all’anca.
In letteratura esistono diversi articoli a favore o meno di una tecnica rispetto all’altra, con risultati a lungo termine simili tra via anteriore e via postero-laterale mini-invasiva.
Questo articolo, ad esempio, ci presenta una complicanza frequente della via anteriore all’anca, riportando anche la differenza tra diversi tipi di protesi, ma questa parte è stata rimossa perché troppo specifica per un pubblico non sanitario. E’ possibile comunque leggere l’articolo completo dal link sottostante.

Introduzione: nella sostituzione totale dell’anca, rispetto ad altre vie d’accesso, l’approccio anteriore ha una frequenza maggiore

di revisione per complicanze femorali, e alcuni steli possono aumentare questo rischio.

Il presente studio ha lo scopo di valutare

l’esito della sostituzione totale dell’anca mediante approccio chirurgico, anche in base allo stelo femorale utilizzato nella procedura.

Metodi: sono stati analizzati i dati dell’Australian Orthopaedic Association National Joint Replacement Registry dei pazienti sottoposti a protesi d’anca primaria per osteoartrosi attraverso l’approccio anteriore o posteriore da gennaio 2015 a dicembre 2019. La valutazione dell’esito primario era dato dalla percentuale cumulativa di revisione (RCP) per tutte le diverse cause e per mobilizzazione e frattura dello stelo femorale. La RCP è stata confrontata

tra le protesi totali di anca eseguite tramite gli approcci anteriore e posteriore per tutti gli steli e per ogni singolo stelo femorale,

così come tra i singoli steli femorali per ogni approccio.

RISULTATI: Lo studio ha incluso 48.716 PTA eseguite con l’uso di steli non cementati, di cui 22.840 hanno utilizzato un

approccio anteriore e 25.876 hanno utilizzato un approccio posteriore. Non c’era differenza nella RCP per tutte le cause tra l’ approccio anteriore e

l’approccio posteriore, ma l’approccio anteriore aveva una RCP più alta per la mobilizzazione dello stelo e fratture, con una evidente

variazione della RCP tra i diversi steli non cementati quando è stato utilizzato un approccio anteriore.

Conclusioni: la protesi totale di anca eseguita tramite l’approccio anteriore ha avuto tassi di revisione più elevati per la mobilizzazione dello stelo femorale e

frattura, con maggiore variazione degli esiti tra i singoli steli.

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