Lo sport ed il cancro, un’arma in più per combattere

Mantenersi in forma attraverso la giusta dose di attività sportiva non solo è in grado di migliorare lo stile di vita e ridurre le problematiche collegate a: sovrappeso, diabete, malattie cardiovascolari, ipertensione e depressione. Difatti, l’attività fisica favorisce l’equilibrio ormonale e biochimico a livello del sistema nervoso centrale riducendo i livelli di neuro-ormoni eccitatori e aumentando quelli inibitori.

Oggi, vi parlerò di quanto sia importante la pratica sportiva nella prevenzione del cancro della mammella. Questo argomento mi sta molto a cuore, infatti, mi ha toccato da vicino e non solo da medico. Una delle mie migliori amiche ci ha da poco lasciati e ritengo che ricordare la sua storia con un articolo in merito sia il modo migliore per omaggiarla e contribuire alla lotta contro i tumori.

Partiamo con un po’ di dati, il 25% dei tumori al seno sono dovuti ad obesità e stile di vita sedentario. L’Agenzia Internazionale della Ricerca sul Cancro ha stimato che 13mile tumori al seno annui potrebbero essere evitati mantenendo un adeguato peso corporeo. Queste affermazioni evidenziano in modo incontrovertibile quanto sia importante l’attività fisica nella riduzione del rischio di sviluppo di cancro al seno ed una maggiore sopravvivenza.

Basti pensare che un aumento degli ormoni sessuali (Estrogeni) aumenta in maniera sensibile il rischio di tumore al seno, specialmente gli estrogeni liberi, ovvero quelli non legati alla SHBG Globulina (Sex Hormones Binding Globulin). La quantità di tali ormoni aumenta in maniera significativa sia in soggetti obesi che in donne in menopausa, e la loro riduzione è legata alla pratica sportiva. Infatti, attraverso l’attività fisica è possibile ridurre i livelli di estrogeni ed aumentare il livello di SHBG Globulina.

Ovviamente, ci sono altri fattori, tra cui:

  • Ormoni Metabolici: Insulina coinvolta nello sviluppo del tumore al seno (effetti anti-apoptotici, effetti proliferativi e mitogeni) la quale stimola la sintesi di IFG1 che ha azione proliferativa;
  • Infiammazioni: Una infiammazione di tipo cronico può contribuire allo sviluppo e progressione del tumore del seno;
  • Radicali liberi: I radicali liberi causano aberrazioni dei cromosomi, danni al DNA, mutazione dei geni soppressori dei tumori e aumento dei proto-oncogeni;
  • Adipochine: Il tessuto adiposo secerne sostanze che hanno un ruolo nella regolazione dell’angiogenesi e nella crescita dei tumori.

Tutti questi fattori però possono essere contrastati dalla pratica sportiva, difatti, l’effetto antinfiammatorio e anti-stress dello sport riesce a fornire i sistemi di protezione necessari a prevenire tutti gli effetti negativi sopracitati.

Questo è quello da fare per evitare di incorrere nella malattia, nel caso in cui la stessa si sia già presentata e le cure siano iniziate, lo sport non perde affatto la sua efficacia, difatti, una buona pratica sportiva durante le cure offre una serie di effetti benefici, tra cui:

  • Migliorare la qualità della vita;
  • Contrastare l’affaticamento durante le cure attraverso esercizi aerobi e di resistenza proporzionale al grado di fatica;
  • Migliorare la neuropatia periferica da chemioterapici attraverso lunghe passeggiate;
  • Alleviare i dolori articolari dovuti a terapie ormonali e chemioterapici.

Insomma, lo ripeto con forza ancora una volta, fare sport non è un vizio da invasati, ma il modo migliore per restare in forma e preservare la vostra salute.

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