PROTESI MONOCOMPARTIMENTALE BILATERALE DI GINOCCHIO IN CONTEMPORANEA

A Marzo 2022, presso la bellissima sede di Roma, si è svolto il congresso annuale Live della SIAGASCOT dove abbiamo avuto la possibilità di presentare i risultati della nostra esperienza nella sostituzione protesica monocompartimentale di ginocchio, bilaterale, in contemporanea.

Insomma, è possibile essere operati ad entrambe le ginocchia contemporaneamente quando si è affetti da una artrosi del ginocchio?

Sì, con l’avvento delle nuove tecniche chirurgiche mini-invasive, e grazie al percorso fast track, è oggi possibile operare le due ginocchia contemporaneamente, con addirittura diversi benefici per il paziente, come per esempio una maggiore compliance al trattamento riabilitativo e l’esecuzione di una sola anestesia (spinale).

Dalla nostra casistica, si evince innanzitutto che non aumentano rischi di trafusione e infezione post operatoria, infatti non è stata necessaria alcuna trasfusione, sia nei pazienti operati da un solo lato, che in quelli in cui sono state operate le due ginocchia contemporaneamente.

I pazienti iniziano la riabilitazione subito, in prima giornata post-operatoria, e possono, attraverso un percorso di fast-track, essere dimessi a domicilio già in quarta giornata post-operatoria, rimanendo sempre aperta la possibilità di proseguire il percorso riabilitativo nel nostro reparto per chi dovesse invece preferire proseguire la fisioterapia in ambiente protetto.

Un altro aspetto molto importante riguarda proprio il percorso riabilitativo: spesso, operando un ginocchio alla volta, la riabilitazione diventa difficile perché il paziente ha molto male al ginocchio non operato, e questo limita l’esecuzione anche di esercizi banali ed un sovraccarico del ginocchio operato; operando le due ginocchia contemporaneamente, aumenta anche la compliance al trattamento riabilitativo.

Anche nella protesi monocompartimentale bilaterale in contemporanea non utilizziamo il laccio emostatico durante l’intervento, se non solo durante la cementazione dell’impianto; non è inoltre più prevista la caterizzazione vescicale e l’utilizzo di drenaggi intrarticolari, il tutto favorendo una ripresa più rapida e meno “ fastidiosa “ per il paziente, riducendo inoltre il rischio di infezione nel post-operatorio.

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